mercoledì 1 aprile 2009

Convivere con le diversità religiose

Domenica pomeriggio ero auditorium della scuola delle arte drammatiche (DAMS) di Bologna per un incontro organizzato nell’ambito del Festival del Cinema HRN sui diritti umani. Il tema dell’incontro era la ricerca della spiritualità nelle diverse religioni a Bologna. 
Ero il rappresentante della religione indù. Avevo spiegato a Virginia (Cenresig), organizzatrice della serata, che non sarei stato un rappresentante ideale degli indù. Non sono mai stato religioso nel senso concreto e quotidiano, anche se cerco di seguire sopratutto il lato spirituale della ricerca della coscienza interiore. In più, come famiglia siamo un miscuglio delle religioni tra induismo, cattolicesimo, sikhismo con un pizzico di islam. Pensavo che sarei stato un rappresentante migliore dei meticci delle religioni che nel mondo di oggi, sono in aumento. 
Comunque è stato un incontro molto bello e caloroso. Gli ebrei erano rappresentanti da Giuliano Colla, i cattolici da suor Annamaria Gellini, i musulmani da Luigi Amin Bettazzoni, i buddhisti da Tiziana Losa, i Bha’i da Ezzat Heirani e i Baye Falli (un sottogruppo musulmano) da Daour Arona.
Tutti hanno parlato del bisogno di riconoscere che le religioni sono diverse vie ma che portano alla stessa direzione e del bisogno di superare le barriere e di cercare di conoscere gli altri. Alcuni hanno riconosciuto il pericolo rappresentanto dai conservatori delle proprie religioni, quelli che vorrebbero chiudersi nei recinti e qualcuno ha accennato alla sfida delle antiche religioni di misurarsi con i diritti umani.

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