“Dividi e Regna”, era il mantra degli inglesi furbi, raccontano questi testi, ma evitano di assumere le proprie responsabilità perché per avere successo questo mantra aveva bisogno di gruppi pronti a dividersi.
Comunque, 20 anni fa quando andai a Londra per la prima volta, non avevo ancora elaborato molti di questi pensieri e l’idea di andare al paese che pensavo di odiare per la sua storia mi turbava, anche se cercavo di nasconderlo.
Oggi penso che sicuramente gli inglesi avevano le loro colpe e avevano sfruttato l’India in maniera crudele e spietato. Dall’altra parte, la loro presenza ha dato il suo contributo al sistema educativo, al sistema sanitario, alla rete ferroviaria, e tante altre cose dell’India. Comunque, sia nel bene che nel male, tutte queste cose erano fatte dagli inglesi di quel epoca, e gli inglesi di oggi, figli e nipoti e bisnipoti di colonialisti, i quali avevano amato e/o odiato l’India, sono persone diverse. Penso che bisogna guardare e ricordare la propria storia, ma non aggrapparsi ad essa, sopratutto non per odiare o per cercare vendette.
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Sono stato a Londra così tante volte che non me li ricordo tutte le visite, ma non ero mai stato a Covent Garden. Dovevamo andarci per la serata di cena ufficiale della riunione. Quando siamo partiti dall’hotel con l’autobus, pensavo di andare verso un giardino. Invece quando il nostro bus si è girato nella zona del centro, dove ero già stato molte volte, ho avuto un attimo di confusione. Covent Garden è un giardino solo in nome, in verità è la zona del mercato orti-frutticolo e pieno di negozi. Dopo ho pensato che forse Elisa Doolittle del celebre film My Fair Lady incontrava il suo professor Higgins proprio al mercato di Covent Garden, e dovevo ricordarmelo.
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Sono andato per una passeggiata lungo la Tamigi e mi sono perso. Penso di aver camminato per circa 8-10 km quel pomeriggio, e avevo le gambe che non mi reggevano più. Ho camminato per circa 4 ore senza sosta. Alla fine ero esausto, ma mi sembra di aver visto una Londra diversa, una città di nonni con i nipotini, una città di innamorati, una città di salutisti pieni di energia. Ho trovato le tombe della chiesa di All Saints, vecchie di 200-250 anni.
Non penso di volerlo rifare, ma era bello. E’ la stessa sensazione che avevo quando ho fatto le scale per andare a San Luca. Bello si, ma non vorrei rifarlo!
Domenica 11 mattina, vi è stato un grosso incendio al deposito di petrolio a circa 30 miglia da Londra, che ha creato una nube nera e densa larga 75 km. L’ho saputo solo lunedì mattina mentre tornavo a Bologna. Ma domenica sera, ero a Trafalgar Square e vedevo questo grosso nube nero dietro l’edificio dell’opera e mi dicevo che dava una particolare luce alla scena, molto bella e molto particolare.
Come turista che scatta le foto, posso pensare che la nube nera sia bella. Invece, se penso come cittadino o agricoltore che si preoccupa dei polveri acide che andranno ad impregnare tutto, non penso che vedrò la sua bellezza!
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