Domani ci sarà lo scrittore americano, John Grisham, all'università di Bologna. Riceverà un premio dal sindaco Cofferati perché il suo nuovo libro è ambientato a Bologna. Per scriverlo, Grisham ha vissuto a Bologna per un po' di tempo. Si spera che questo suo libro, porterà più turisti a Bologna. Non so se per i suoi propri meriti, il sindaco avrebbe scelto Grisham per un premio!
Grisham è stato criticato perché scrive pulp fiction, libri spazzatura, libri per passare il tempo ma non letteratura seria. Anche se aveva venduto milioni di libri e forse guadagnato milioni di dollari, è rimasto un po' male da questa critica. Alla fine, ha deciso di cambiare stile e di scrivere "letteratura". Mi sembra che questi libri più seri, non hanno avuto altrettanto successo, di quelli spazzatura. Ma forse quando hai già tanti soldi, non ti interessa tanto vendere altri libri! Personalmente, ho letto alcuni dei suoi libri all'inizio con molto piacere ma da qualche anno, li trovo noiosi - prendo i suoi libri dalla bibliotecca e poi li restituisco senza finire di leggerli. Speriamo per il sindaco di Bologna che il suo nuovo romanzo, sia un libro popolare e che avrà più successo.
A questo proposito, chi o cosa è che fa diventare un libro "letteratura"? Il modo di scrivere o il linguaggio o il tema o il trattamento del tema? Forse una delle regole per decidere è se la gente riesce a capire quello che hai scritto. Se la risposta è si, allora non è letteratura.
Un altro criterio potrebbe essere, se lo scrittore è vivo o morto? Scrittori morti hanno maggiori possibilità di essere considerati meglio di quelli vivi. La stragrande maggioranza di scrittori nelle lingue indiane fanno fatica a sopravvivere soltanto con le entrate dovute ai loro libri. Spesso devono cercare un altro lavoro per mantenere le famiglie. Penso che per molti di loro, e ancora di più per le loro famiglie, diventare scrittori spazzatura ricchi e famosi sarà considerato meglio di essere scrittori seri ma poveri? Cosa ne pensate?
Alla fine ho ricevuto un primo commento per questo blog. Ormai era sicuro che tranne per Mariangela (e me) nessuno lo leggerà. Grazie anonimo commentatore per esserti fermato alla mia porta e per aver lasciato un segno del tuo passaggio!
Per festeggiare, ecco due giardini nascosti di Bologna, fotografati con un teleobiettivo dalla torre di Bologna. Qui ovviamente c'è una grossolana violazione di privacy, ma spero che i padroni di questi giardini mi perdoneranno.
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